Sfratti, pignoramenti e aste bloccate fino al 30 giugno 2020.
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Coronavirus: sfratti, pignoramenti e aste bloccate fino al 30 giugno
Slittano ancora di un mese, fino a dopo il 30 giugno, sfratti, pignoramenti e vendite all’asta. Il perdurare dell’emergenza Coronavirus ha spinto molti Tribunali a posticipare di un altro mese i termini di sospensione dell’attività precedentemente fissati al 31 maggio.
L’obiettivo è quello di evitare assembramenti di persone e salvaguardare dal rischio di contagi da Sars-Cov-2 tutte le persone, sia addetti ai lavori che destinatari dei provvedimenti riguardanti le esecuzioni mobiliari e immobiliari e gli sfratti. Di fatto facendo magari tirare un sospiro di sollievo alle persone e alle famiglie che, in questi tempi già colpiti dall’astensione forzata dal lavoro, attendevano di dover ‘liberare’ i propri alloggi o cedere i propri beni. Tutte le udienze non ritenute urgenti saranno rinviate a data successiva al 30 giugno, le attività dei periti sono sospese e “i debitori che intendono presentare istanza di conversione del pignoramento procederanno al deposito dell’istanza con allegata la prova del versamento”.
Sospesi anche i termini per il versamento delle rate, con conseguente slittamento delle mensilità e per le rate fino a giugno “il giudice verificherà l’opportunità di non dichiarare la decadenza del debitore”.
Fino al 30 giugno i periti nominati per le stime dei beni e i custodi giudiziari sono “sollevati dallo svolgere qualunque attività di accesso”, salvo in casi urgenti di “pericolo di danni a persone o a cose derivanti dal cespite pignorato, di cui si abbia notizia (anche attraverso denunce, istanze di condomini, verbali dell’autorità giudiziaria) o attività di danneggiamento alla consistenza materiale del cespite ad opera degli occupanti”. Sospese anche le attività di “liberazione” o di “sloggio” del bene, salvo nei casi di urgenza già specificati.
Le udienze di vendita dei beni all’asta giudiziaria già fissate vengono sospese e fissate almeno dopo il 30 giugno. Le offerte già versate in cauzione da chi è interessato ad aggiudicarsi l’asta vengono trattenuti, a meno che non venga richiesta la restituzione. Rispettate regole ferree per la ripresa. “L’organizzazione degli uffici delle esecuzioni immobiliari, intorno ai quali ruotano una pluralità di soggetti che sono chiamati a svolgere plurime attività non solo in Tribunale e nelle aule d’udienza ma anche direttamente sul territorio – sostiene Maria Gabriella Mariconda – impone un ripensamento organizzativo ispirato da un lato a soddisfare appieno l’esigenza superiore di salvaguardia della salute pubblica e, dall’altro, a non frustrare del tutto il sistema delle esecuzioni immobiliari che è scandito da precise tempistiche funzionali anche a garantire la trasparenza del mercato delle vendite coattive, e ciò anche allo scopo di impedire intenti speculativi”.
Articolo di: Stefania Totaro – https://www.ilgiorno.it
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